lunedì 25 luglio 2011

PANE ALLE NOCI

















300 gr di farina 0
200 gr di farina integrale
20 gr di lievito di birra
100 gr di noci sgusciate
1 cucchiaio di sale
250 ml di acqua
20 gr di burro
1 pizzico di zucchero





Spezzettate il lievito di birra in 50 ml di acqua tiepida, unirvi qualche cucchiaio di farina, e un pizzico di  zucchero .Amalgamare il tutto formando un lievitino
 

Laciate lievitare il panetto finchè non sarà raddoppiato di volume.
Disporre le due farine a fontana e versare al centro il panetto lievitato.
 

Aggiungere ora l’acqua tiepida restante in cui discioglierete un cucchiaio di sale e iniziate ad impastare energicamente piegando e ripiegando la pasta su se stessa diverse volte.
Aggiungete il burro ammorbidito, formare un panetto liscio ed elastico.Poggiare il panetto di pasta di pane in una terrina con il fondo cosparso di farina. Lasciar lievitare al coperto per 3 ore in un posto al caldo lontano dalle correnti.
 Sbollentare i gherigli di noce per 1 minuto quindi tritarli grossolanamente.
Quando l’impasto della pasta di pane risulterà raddoppiato di volume, aggiungete le noci tritate e lavoratela ancora per qualche minuto.
Dividete quindi il panetto di pasta  in due pagnotte, poggiarle su una placca da forno rivestita di carta forno e praticare con un coltello due tagli sulla superficie delle pagnottelle  ( i tagli servono a facilitare la cottura ) e lasciarle lievitare per 1 ora circa.
 

Infornate il pane alle noci a 220° in forno già caldo per 20 minuti.
Aspettate che il pane alle noci si raffreddi un pò prima di tagliarlo

venerdì 22 luglio 2011

PANE ALLE OLIVE

 
 
 











500 gr di farina tipo 0
25 gr di lievito di birra
250 ml di acqua
1 cucchiaio di sale
10 gr di burro
100 gr di olive nere denocciolate
100 gr di olive bianche denocciolate




Spezzettare il lievito in poca acqua tiepida, unirvi 2 cucchiai di farina e fomare un panetto morbido.


Lasciate lievitare il panetto finchè non sarà raddoppiato di volume.
Disporre la farina a fontana e versare al centro il panetto lievitato.Aggiungere ora l’acqua tiepida in cui scioglierete un cucchiaio di sale, il burro ed iniziate ad impastare.
Lavorare il composto finchè non risulti sodo ed elastico.Formate una palla, mettetela in una ciotola e copritela con un telo, quindi lasciatela lievitare per 1 ora.




Trascorso questo tempo, riprendere la pasta e dividerla in 4 panetti.
Incorporare le olive denocciolate in ogni panetto e lavorate la pasta velocemente.


Rimettere il pane alle olive a lievitare su una teglia cosparsa di farina avendo cura di distanziare i panetti l’uno dall’altro. Fate lievitare le pagnotte per 1 ora e mezza.
Infornate quindi il pane  a 200° per 30 minuti.
Sfornate e servitelo caldo o freddo.

giovedì 21 luglio 2011

RISOTTO ALLA CREMA DI SCAMPI















per 4 persone:

400 gr di riso
800 gr di scampi
200 gr di passata di pomodoro
100 ml di panna da cucina *
1 cipolla
1 carota
1 gambo di sedano
1 bicchiere di vino bianco
1 tazzina di cognac
olio
sale

*Pesi e Misure





Pulite gli scampi privandoli della teste, delle chele e del guscio. ( PULIRE MOLLUSCHI E CROSTACEI)
Recuperate teste e chele e mettetele in una pentola con circa 1 litro e mezzo di acqua. Aggiungete una cipolla, una carota, un gambo di sedano ed un bicchiere di vino bianco. Salate moderatamente.
Fate cuocere per 45’. Avrete così ottenuto il brodo per la cottura del riso, oppure per un brodo di cottura eccellente potete preparare un  FUMETTO DI CROSTACEI.
 
In un tegame mettete un po’ di olio extravergine ed uno spicchio di aglio. Quando l’aglio sarà rosolato aggiungete gli scampi sgusciati, lasciate insaporire 1 minuto poi aggiungete la tazzina di cognac e lasciate evaporare. A questo punto potete aggiungere la passata di pomodoro e far cuocere gli scampi per 10-15 minuti.
Nel frattempo in una casseruola mettete un po’ di olio ed aggiungete il riso. Giratelo con un cucchiaio di legno e fatelo tostare per qualche istante, poi aggiungete un mestolo di brodo (da cui avrete tolto le parti del pesce, la carota, il sedano, la cipolla e dopo averlo filtrato accuratamente).
Dovete girare spesso il riso per evitare che si attacchi e man mano che il brodo evapora aggiungetene dell’altro.
Quando gli scampi saranno pronti frullateli direttamente nel loro sugo e aggiungete la panna.  Incorporate ora  al riso la crema di scampi ottenuta  (più o meno a metà cottura).
Servite il risotto caldo.

domenica 3 luglio 2011

RONDELLE DI SCAMPI

















per 4 persone

300 gr di pasta all'uovo fresca *
400 gr di code di scampo
1 spicchio d'aglio
2 scalogni
1 uovo
4 cucchiai di olio d'oliva extravergine
sale
pepe
150 gr di panna
1 mazzetto di erba cipollina
1 mazzetto di aneto

*PASTA ALL'UOVO FATTA IN CASA
 




Preparate il ripieno. Sgusciate le code di scampo, eliminate il filo intenstinale, lavatele e tritatele grossolanamente( PULIRE MOLLUSCHI E CROSTACEI) . Sbucciate uno scalogno e l'aglio e tritateli finimente. Versate l'olio in un tegame e fatevi appassire l'aglio e lo scalogno senza lasciarli colorire. Aggiungete gli scampi tritati, fateli rosolare per un paio di minuti e insaporiteli in una terrina e lasciateli raffreddare. Quando sono freddi unite l'uovo amalgamando bene.
Stendete la pasta con il mattarello per ottenere una sfoglia di circa 2 millimetri di spessore, adagiatela su un telo infarinato e distribuitevi sopra il ripieno di scampi, formando un unico strato e lasciando liberi circa 5 centimetri lungo i bordi. Ripiegate i bordi sopra  il ripieno, poi arrotolate la pasta su se stessa, aiutandovi con il telo. Chiudete il rotolo nel telo, legandolo con del filo da cucina. Fatelo cuocere in abbondante acqua salata per circa 25 minuti, mantenendo il bollore al minimo.
Nel frattempo preparate la salsa per accompagnare le rondelle. Lavate e spezzettate l'aneto, lavate l'erba cipollina e tritatela. Versate la panna  in un tegamino, aggungete lo scalogno tritato e mettete al fuoco per far ridurre della metà. Passate la salsa al colino per eliminare lo scalogno, insaporite con sale e pepe e infine unite l'aneto e l'erba cipollina.
Scolate il rotolo di pasta e dopo aver tolto delicatamente il telo tagliatelo a fette dello spessore di 2 centimetri. Servite le rondelle calde, accompagnandole con la salsa.

venerdì 1 luglio 2011

BON TON A TAVOLA





COME APPARECCHIARE LA TAVOLA

  
Il pranzo e le cene importanti prevedono l’utilizzo del sottopiatto, che per tutta la durata del pranzo non sarà mai tolto, il piatto piano e il piatto fondo
.
A destra dei piatti deve essere posizionato il coltello con la lama rivolta verso l’interno, il cucchiaio e l'eventuale coltello da pesce..

A sinistra dei piatti una, due forchette o tre forchette, secondo il menu, e il tovagliolo piegato in modo semplice, a rettangolo o a triangolo. Il tovagliolo sarà sempre alla sinistra del piatto o sopra di esso. Seduti a tavola il tovagliolo va aperto e appoggiato sulle ginocchia. A fine pranzo deve essere lasciato alla sinistra del piatto senza essere ripiegato.

In alto, sopra il piatto, le posate da dessert con il manico della forchettina a sinistra, il coltellino o il cucchiaino con l'impugnatura a destra;

Sopra le posate di destra i bicchieri fino ad un massimo di quattro, con questo ordine partendo da sinistra: bicchiere grande per l'acqua, bicchiere medio per il vino rosso, bicchiere per il vino bianco; sopra, a questa disposizione, l'eventuale bicchiere per  lo spumante;

Sopra le posate di sinistra il piattino per il pane ed eventuali segnaposti dietro le posate da dessert. Il sale e il pepe negli appositi contenitori o in ciotoline provviste di adeguato cucchiaino, i quali vanno messi a disposizione o tra due posti tavola oppure in ogni posto tavola. Nel caso di un evento informale è possibile posizionare soltanto un macinapepe ed una saliera.

schema cena formale

 1 = sottopiatto
 2 = piatto piano
 3 = piatto fondo
 4 = coltello da pasto
 5 = coltello da pesce
 6 = cucchiaio da brodo
 7 = forchetta antipasto
 8 = forchetta da pesce
 9 = forchetta da pasto
10 = tovagliolo
11 = forchetta frutta
12 = coltello frutta
13 = cucchiaio dessert
14 = bicchiere vino bianco
15 =  bicchiere vino rosso
16 = bicchiere acqua
17 = bicchiere calice flute
18 = segnaposto
19 = piatto per il pane o burro+coltello da burro




schema cena informale


 1 = sottopiatto
 2 = piatto piano
 3 = piatto fondo
 4 = coltello da pasto
 5 = cucchiaio da brodo
 6 = forchetta da pasto
 7 =tovagliolo
 8 = coltello frutta
 9 = forchetta frutta
10 = cucchiaio dessert
11 = bicchiere acqua
12 = bicchiere vino




Una tavola ben apparecchiata e' indice di raffinatezza e di buona educazione e dimostra inoltre, l'attenzione e la cura che i padroni di casa hanno verso gli ospiti.



 COME SEDERSI A TAVOLA


I padroni di casa siedono a capotavola, alla loro destra gli ospiti più importanti e alla sinistra quelli che vengono subito dopo in ordine di importanza. Si devono alternare sapientemente uomini e donne, si devono dividere gli ospiti che lavorano assieme o soci in affari o parenti fra loro o coppie di lunga data o persone che notoriamente non hanno un buon feeling mentre è buona abitudine avvicinare le giovani coppie di fidanzati. La sapiente distribuzione dei posti è un particolare indispensabile per la riuscita della cena o del pranzo, un giusto mix per evitare sgradite conversazioni private o addirittura liti. A parità di importanza va data la precedenza all'ospite più anziano. La conversazione a tavola è un arte, il silenzio non è adatto ai piaceri della tavola.




Tavola  6 commensali


 




 COMPORTAMENTO A TAVOLA


Il momento del pasto e' un momento di relax e di distensione, ma non per questo bisogna lasciarsi andare al punto da dimenticare le buone maniere.
Ecco un elenco di cio' che bisogna o non, bisogna fare a tavola.
Prima di sedersi occorre lavarsi le mani. Quando si e' ospiti in casa di qualcuno si arriva con le mani pulite, ma in occasioni particolari si può chiedere il permesso di andare a lavarsele.
Mangiando non bisogna tenere una posizione curva e troppo vicina al piatto, bensì rimanere diritti, non rigidi, e portare il cibo alla bocca alzando il braccio. Non si devono appoggiare i gomiti sulla tavola, ma tenerli lungo i fianchi.
Appena ci si siede si spiega il tovagliolo sulle ginocchia. E' da maleducati legarlo intorno al collo o infilarlo nel colletto della camicia. Alla fine del pasto non si ripiega, ma lo si riappoggia alla sinistra del piatto prima di alzarsi. In famiglia, invece, lo si piega per riporlo nel portatovagliolo.
Prima di iniziare a mangiare si aspetta che tutti i commensali siano serviti e che la padrona (o il padrone) di casa prenda il primo boccone. Se gli ospiti sono numerosi e la padrona invita ad iniziare per non far raffreddare il cibo, è consentito incominciare.
Non si deve toccare il cibo con le mani, tranne il pane ed alcuni frutti.
Il pane non si taglia ma si spezza. Lo stesso i grissini che non vanno mai morsicati.
Se qualche cibo richiede la presenza delle coppette lavadita, non vi si immerge tutta la mano, ma solo la punta delle dita e ci si asciuga poi nel tovagliolo. Non bisogna mai, assolutamente mai, portare alla bocca il coltello.
Il cibo che si trova nel piatto non va tagliato in tanti pezzetti, ma un boccone per volta, mano a mano che lo si mangia.
Dopo aver messo un pezzetto sulla posata, si deve subito introdurlo in bocca.
Ci si serve dal piatto di portata con le apposite posate e non si puà adoperare la propria forchetta già usata per servirsi ancora. Ugualmente il cucchiaino con cui si è già mescolato il. tè o il caffè non può essere utilizzato per prendere altro zucchero dalla zuccheriera.
Il cibo deve rimanere nel centro del piatto: non va schiacciato o spinto verso il bordo.
Se una vivanda o una bibita è troppo calda è meglio aspettare che si raffreddi, per evitare di fare boccacce dopo essersi scottati. È molto maleducato soffiare sul cucchiaio o sul piatto per raffreddare il cibo.
Prima di mangiare un boccone bisogna fare attenzione che non contenga qualche parte di scarto, per non essere poi costretti a sputarla.
I noccioli della frutta o le parti di scarto, inavvertitamente messe in bocca, non si lasciano cadere direttamente nel piatto. Se sono stati portati alla bocca con una posata si fanno scivolare su di essa e poi sul piatto, se con le mani si depongono nella mano chiusa a pugno che li riporta sul piatto.
Le posate si usano facendo il meno rumore possibile. Il cucchiaio non deve essere riempito troppo, perchè portandolo alla bocca una parte del contenuto potrebbe ricadere nel piatto.
Per raccogliere le ultime cucchiaiate di minestra il piatto fondo va inclinato verso il centro della tavola. Finito di mangiare, il cucchiaio rimane nella fondina perpendicolare alla persona. Se si è bevuto il brodo in tazza, invece, il cucchiaio andrà posato sul piatto sottotazza.
Il consommé in una tazza coi manici e qualsiasi bevanda servita in tazza vanno bevuti direttamente da essa. Il cucchiaio, che non deve mancare, serve solo per mescolare.Quando si smette un attimo di mangiare per bere o per parlare, si mettono le posate obliquamente con le punte del coltello e della forchetta che si incrociano, con i rebbi della forchetta all'ingiù e la lama del coltello verso il centro del piatto. Non e' per niente fine appoggiarle come i remi di una barca.: una a destra ed una sinistra del piatto con la punta sul bordo e il manico sulla tovaglia.


Attesa
 
Quando si e' finito di mangiare si lasciano le posate sul piatto, perpendicolarmente alla persona con i manici sul bordo.


Fine del pasto 

Prima di bere e dopo aver bevuto bisogna pulirsi le labbra con il tovagliolo: prima per non lasciare sgradevoli impronte sul bicchiere e dopo per asciugarsi la bocca.
Con la bocca piena non bisogna bere e ancor meno parlare.
Versando da bere non si deve riempire il bicchiere fino all'orlo. La stessa regola di non riempire troppo le tazze o i bicchieri deve essere osservata da chi versa il tè, il caffè o i liquori. Nel bere non bisogna alzare troppo il braccio o sollevare il mignolo.
Mentre si mastica occorre tenere la bocca chiusa per non produrre fastidiosi rumori. Se per disgrazia a qualcuno dovesse sfuggire un ruttino, cerchi di soffocarlo il più possibile coprendosi la bocca con il tovagliolo o con la mano, dopo di che si scusi con gli altri commensali.
Le salse dense non vanno versate sul cibo, ma messe sul piatto accanto ad esso. I condimenti liquidi invece si versano direttamente sulla carne.
Non e' permesso "fare scarpetta", raccogliere cioè la salsa nel piatto con un pezzetto di pane.
I biscotti o il pane non vanno intinti nel caffè, nel tè, nella cioccolata e tantomeno nel vino.
Per mangiare il pesce non bisogna usare il coltello normale: se manca quello da pesce si usa solo la forchetta e ci si aiuta con un pezzetto di pane.
Le uova, tutti i cibi molli e l'insalata si mangiano con la sola forchetta.
Non si possono rifiutare le pietanze che vengono offerte, neppure se non piacciono.
Quando non si vuole che il bicchiere venga riempito, non lo si copre con la mano, ma si fa un semplice cenno.
Occorre sempre dire "per favore" e "grazie" quando si chiede al commensale vicino di passare qualche cosa.
Non e' ammesso usare stuzzicadenti per rimuovere i pezzetti di cibo che si sono incagliati nei denti. Se il fastidio è insopportabile si chiede scusa agli altri commensali e si va un attimo in bagno.
Se capita di trovare un capello o qualcosa di sporco nel piatto lo si toglie il più discretamente possibile, in modo che gli altri commensali non notino lo spiacevole incidente. Se la padrona di casa si accorge che c'è qualcosa che non va, prega l'ospite di non toccare il cibo e provvede rapidamente a sostituirgli il piatto. Quando si è al ristorante si può chiedere al cameriere di portare un nuovo piatto. Gli altri convitati faranno finta di nulla e non indagheranno sull'accaduto.
A tavola non bisognerebbe mai fumare. Chi non sa resistere, dopo aver chiesto il permesso della padrona di casa, può accendersi una sigaretta, non prima però del dessert.